Il documentario su Big John, lo scheletro del triceratopo venduto all'asta per 6,6 milioni di euro.

Giovedì 29 settembre arriva al RAM l'atteso documentario "Jurassic Cash" (Teatro Zandonai, ore 21.30), di Xavier Lefebvre in collaborazione con Gilles Deiss (Francia, 2021-2022, 52'). Il documentario racconta la storia di Big John, lo scheletro del triceratopo più grande del mondo, venduto all'asta nell'ottobre 2021 per 6,6 milioni di euro. Una vendita eccezionale. Ma chi sono i collezionisti che acquistano figure emblematiche di un mondo scomparso? E non è ora che i paleontologi si ribellino a quella che appare la spoliazione di un patrimonio universale?


Chi non vorrebbe lo scheletro del più grande Triceratopo del mondo in salotto? Al di là dell'ironia, i grandi fossili dinosauriani hanno conquistato uno spazio importante nelle più rinomate case d'asta mondiali. "Stan", lo scheletro completo di tirannosauro, è stato battuto all1asta alla fine del 2020 per oltre 31 milioni di dollari. Alla fine del 2021, lo scheletro completo del più grande triceratopo al mondo "Big John" è stato aggiudicato a Parigi a 5 milioni e mezzo di euro, in una storia per molti versi italiana, visto che in prima battuta lo scheletro fu acquistato a 200 mila euro e poi preparato dalla Zoic di Trieste. Le cifre sono enormi, ben lontane dai budget possibili per qualsiasi ente pubblico per un singolo reperto.

A differenza del mercato nero e del traffico di opere d'arte e di reperti del patrimonio mondiale, che è il terzo dopo armi e droga per volume di affari, queste compravendite e aste sono perfettamente lecite, ma sollevano profonde riflessioni e animano il dibattito.

È eticamente accettabile riservare a collezioni private questi pezzi unici, che di fatto, a meno che non siano acquisiti da grandi mecenati per donarli ai musei, vanno perduti per la scienza?

A Rovereto al Ram film festival si parla proprio di dinosauri all'asta con il film "Jurassic Cash", il documentario della Gedeon Programmes in programma al Teatro Zandonai giovedì sera, 29 settembre, a ingresso gratuito.

Presente al festival, Iacopo Briano, protagonista del documentario e intermediatore tra i paleontologi "commerciali" e le grandi case d'asta, sempre a caccia di nuovi grandi fossili. Briano, esperto in paleontologia e storia naturale, uno dei pochissimi esperti al mondo di aste di dinosauri, sta preparando la sua prossima asta. Il suo punto di vista è fresco di realtà. Spiega le sue idee su un tema complesso, di cui al RAM si parla per la prima volta, in una rara occasione di confronto.

"Io sono dalla parte del commercio, come esperto, ma dico anche che sono il primo a portare avanti, da tempo, un dialogo fra galleristi, proprierari e direttori dei musei e delle istituzioni culturali. Dobbiamo trovare insieme gli strumenti per evitare illegalità e storture. Non si sa che spesso i reperti privati sono poi donati o lasciati in prestito ai musei. Ad esempio la nuova sala dinosauri del prestigioso Museo di Storia naturale di Berlino è allestita solo grazie a prestiti privati. Il Museo ha scelto di esporre una nota informativa, che problematizza il tema. Esiste già una struttura legislativa internazionale ma per migliorarla serve tempo e un confronto fra le parti."

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