Amigdala
I primi manufatti umani, prodotti circa 2,5 milioni di anni fa, provengono dall'Africa orientale.
Si tratta di ciottoli, nuclei di pietra, che percossi con un'altra pietra producono schegge e altri frammenti litici. I nuclei prendono il nome di Chopper, unifacciali o bifacciali a seconda della lavorazione, e rappresentano probabilmente il sottoprodotto della produzione di schegge e raschiatoi utilizzati per la macellazione degli animali da parte dei primi ominidi.
La realizzazione di questi strumenti per quasi un milione di anni rappresenta il primo esempio di trasmissione di un comportamento appreso, di una tecnologia, di generazione in generazione. Si affiancò così ad una trasmissione genetica dei caratteri una trasmissione culturale. Questa permise nuovi processi di adattamento e sviluppò possibilità evolutive prima impossibili, più ampie e non vincolate alle potenzialità della struttura corporea e dell'assetto genotipico.
Circa 1,7 milioni di anni fa l'evoluzione culturale porta all'industria Acheuleana, caratterizzata da strumenti di dimensioni maggiori come le asce a mano, le Amigdale. Queste rappresentano un prodotto finito intenzionalmente studiato per ottenere uno strumento di pietra duraturo e polifunzionale. La produzione di Amigdale è associata inizialmente all'evoluzione dell'Homo erectus, ma resterà in uso fino alle forme arcaiche di Homo sapiens. L'industria archeuleana ha perciò accompagnato il genere Homo nella sua radiazione adattiva oltre i confini dell'Africa, che lo portò a colonizzare tutte le aree geografiche e gli ambienti del vecchio continente.
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Dalle Meteoriti ai Dinosauri... all'Uomo
mostra permanente
Palazzo delle Miniere
Fiera di Primiero - TN
Uno sguardo alla storia della vita attraverso la donazione del Centro Studi Ricerche Ligabue al Comprensorio del Primiero
Alcuni dei reperti in mostra sono stati riprodotti in 3D nei laboratori OpenLab della Fondazione Museo Civico di Rovereto, presso Palazzo Alberti Poja a Rovereto. Grazie a questa tecnologia è possibile anche realizzare stampe 3D degli oggetti: per informazioni, inviare una mail a museo@fondazionemcr.it.
Per la visione dei file 3D si consiglia il software MeshLab.
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