Il premio Città di Rovereto è stato attribuito dal pubblico in sala, che ogni giorno ha votato alla fine delle proiezioni, a pari merito a due film che raccontano i protagonisti italiani della ricerca storica e archeologica: "La scuola di Atene. L'archeologia italiana nell'Egeo" e "Fabrizio Mori, un ricordo".

Domenica 4 ottobre 2020 sono stati assegnati i premi e le menzioni della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, edizione speciale "L'Italia si racconta". 

La rassegna è organizzata dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto con il sostegno del Comune di Rovereto e con il patrocinio della Comunità della Vallagarina, della Provincia autonoma di Trento, della Regione Trentino Alto Adige, del Ministero ai Beni e alle Attività culturali e del Ministero degli Esteri. 

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Il Premio Città di Rovereto, attribuito dal pubblico in sala, che ogni giorno ha votato alla fine delle proiezioni, va ex aequo ai film

Italia: viaggio nella bellezza
La scuola di Atene. L'archeologia italiana nell'Egeo

Nazione: Italia
Regia: Eugenio Farioli Vecchioli, Agostino Pozzi e Stefano Stefanelli
Durata: 59'
Anno di produzione: 2019
Produzione: Rai Cultura
Consulenza scientifica: Luca Peyronel
Il film è dedicato alla celebre Scuola Archeologica Italiana di Atene (SAIA), in occasione del 110° anniversario dalla sua nascita. Un viaggio nell’archeologia italiana in Grecia, con la storia degli scavi e le meravigliose scoperte sulle isole di Creta e di Lemno: i siti minoici di Festòs e Hagia Triada, la città di Gortyna a Creta, e Poliochni a Lemno, definita la città più antica d’Europa.

Fabrizio Mori, Un Ricordo
Nazione: Italia
Regia: Lucio Rosa
Durata: 20' 
Anno di produzione: 2020
Produzione: Studio Film Tv
Consulenza scientifica: Fabrizio Mori, con la sua testimonianza
Nel mese di luglio del 2010, il prof. Fabrizio Mori lasciò questo mondo per "percorrere altri sentieri". Paletnologo di fama internazionale, uno dei più grandi studiosi delle antiche civiltà del Sahara, un uomo dall'immensa umanità.

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La menzione speciale "CinemAMoRe" per la sezione Film in lingua originale è istituita dal coordinamento di Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, Trento Festival e Religion Today Film Festival. La giuria composta da Miro Forti (TFF), Kosovare Krasniqi (RTFF) e Claudia Beretta (RICA) ha deciso all’unanimità di assegnare la menzione al film:

Postcards from India. 
A busker's adventure

Nazione: Italia/India
Regia: Tommaso Dolcetta Capuzzo
Durata: 68'
Anno di produzione: 2019
Produzione: Tommaso Dolcetta Capuzzo
Lingua: inglese
Dal deserto del Rajasthan a Calcutta, il busker amante del reggae Filippo Masè, incontra molti personaggi: colleghi musicisti, ricercatori spirituali, ragazzi di strada. Il film segue il ritorno del musicista in India, dove ha trascorso diversi anni, e osserva elementi contrastanti della società indiana: contemporaneità e tradizione, Oriente e Occidente, etica ed estetica.

con la seguente motivazione: "Postcards from India è il film che meglio integra lo spirito dei tre festival rappresentati dalla Giuria. Una storia originale, appassionante e ben narrata: il tema principale è la musica, calata nei contesti popolari e quotidiani, strumento di comunicazione e solidarietà. La personalità vulcanica e la vicenda particolare e avventurosa del busker Filippo Masé, grazie alla regia attuale e dinamica di Tommaso Dolcetta Capuzzo, coinvolge lo spettatore in contesti di integrazione culturale, di tradizioni e modernità, attraversando la storia, la società e le affascinanti contraddizioni dell’India di oggi."

Segnalazione della giuria di "CinemAMoRe" al film:

In their hands. Reshaping pottery of the European Bronze Age
Nazione: Spagna/Germania/Ungheria/Serbia
Regia: Marcello Peres, Nicola Tagliabue, Thomas Claus, Csaba Balogh, Vladan Caricic Tzar
Durata: 32' 
Anno di produzione: 2019
Produzione: Universitat Autónoma De Barcelona
Consulenza scientifica: Roberto Risch, Bettina Stoll-Tucker, János Dani, Vesna Vuckovic
Lingua: inglese
La ceramica preistorica può convertirsi in una inesauribile fonte di ispirazione per i ceramisti attuali. Nel corso del documentario, le artigiane e gli artigiani sperimentano con la (ri)creazione di forme ceramiche estremamente lucidate di quattro società europee dell’Età del Bronzo: El Argar, Únětice, Füzesabony e Vatin.

con la motivazione: "Un riuscito tentativo di attualizzare il passato, in questo caso la storia della ceramica dell’Età del Bronzo europea, attraverso le “mani” e le competenze degli artigiani di oggi. A più mani anche la regia, con episodi che si integrano e si intrecciano perfettamente mantenendo equilibrio, ritmo e unità narrativa. L’assenza di un testo parlato favorisce l’immediatezza del linguaggio visuale."

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Per la menzione speciale Archeoblogger, sui film a a carattere archeologico in programma, la giuria composta da Antonia Falcone, Domenica Pate, Giovina Caldarola, Astrid D'Eredità, Alessandro Tagliapietra, Giovanna Baldassarre, Marina Lo Blundo, Marta Coccoluto, Mattia Mancini, Michele Stefanile ha attribuito il premio a:

Italia: viaggio nella bellezza
Nella terra dei faraoni. L'avventura dell'egittologia italiana
Nazione: Italia
Regia: Eugenio Farioli Vecchioli
Durata: 56' 
Anno di produzione: 2019
Produzione: Rai Cultura
La storia dell’egittologia italiana, dalle esplorazioni avventurose di Giovanni Battista Belzoni alla spedizione franco-toscana di Ippolito Rosellini. Dalla ricerca archeologica di Ernesto Schiaparelli ai salvataggi dei templi nubiani di Abu Simbel negli anni '60 del secolo scorso. Un viaggio tra le principali collezioni egizie italiane (Torino e Firenze) e tra gli archivi di egittologia (Milano e Pisa) per raccontare il filo rosso che lega l'Italia alla Terra dei Faraoni.

con la motivazione: "L'Egitto non smette di stupire, anche al cinema! "Le cose sono impossibili finché qualcuno non le ha fatte", dice ad un certo punto uno dei protagonisti del film. E potrebbe essere proprio questo il sottotitolo della nostra menzione. Perché "Italia: viaggio nella bellezza. Nella terra dei faraoni" si distingue per essere non il solito documentario sull'Egitto, argomento sempre molto gettonato, ma un sorprendente e interessante viaggio a ritroso nel tempo alla scoperta delle tappe cruciali che hanno reso l'egittologia italiana quella che è oggi. Un film faraonico, ma senza sensazionalismi: nonostante tutto sia straordinario - papiri srotolati "in diretta", obelischi romani che riprendono vita e il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco in gran forma tra i ricordi del suo primo viaggio e la passeggiata tra le sale di uno dei musei più visitati in Italia - è un documentario privo dell'esaltazione "egittomaniacale" raccontando invece in modo compiuto la storia della ricerca italiana nelle terre del Nilo. Un prodotto ben strutturato, a più voci, con diversi registri narrativi che sfiora un'ora di girato senza stancare: ha l'incredibile merito di raccontare vicende e personaggi magari già noti agli addetti ai lavori, senza però mai innescare noia da ripetizioni. Da sottolineare la consapevolezza delle origini "colonialiste" (in senso lato) della disciplina che pone una questione centrale: quanto in termini di cultura materiale è stato tolto all'Egitto e quanto invece è stato restituito in termini di scienza e conoscenza? E poi lasciatecelo dire: finalmente tante donne! "

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Per la menzione speciale Nuvolette, assegnata dagli organizzatori e dagli artisti del Festival Nuvolette dedicato all'illustrazione, al racconto per immagini e al fumetto (Rovereto, 1-4 ottobre 2020) a cura di Impact Hub Trentino, la giuria composta da Daniele Pampanelli, Francesco Biagini, Chiara Galletti, Dalia Macii, è stato scelto il film:

The Fourfold
Il quadruplice

Nazione: Canada
Regia: Alisi Telengut
Durata: 7' 
Anno di produzione: 2020
Produzione: Alisi Telengut
Basato sugli antichi rituali sciamanici e sulle credenze animistiche in Mongolia e Siberia, il film tratta della visione del mondo e della saggezza degli indigeni: la Natura è la patria dell'essere umano. Sullo sfondo della crisi esistenziale moderna e del rapido cambiamento ambientale indotto dall'uomo, c'è la necessità di rivendicare le idee animiste per la salute del pianeta.

con la motivazione: "Per il linguaggio visivo astratto che esprime perfettamente l'argomento a tema mitologico spirituale. Per l'armonico connubio tra visivo e sonoro, la voce narrante che ricorda la "Grande Madre" che accompagna in maniera perfetta le immagini e contribuisce a creare un effetto molto suggestivo e coerente con il mito. Per l'originalità con cui sono stati interpretati gli elementi naturali, la coerenza visiva e la fluidità dei movimenti nei cambi scena."

Segnalazione speciale della giuria al film: 

Back To Nature
Ritorno alla Natura

Nazione: Portogallo
Regia: João Pombeiro
Durata: 8' 
Anno di produzione: 2017
Produzione: João Pombeiro
Un viaggio emozionante che esplora il rapporto dell’umanità con il mondo naturale. Diretto da João Pombeiro, il film segue la narrazione attraverso un collage di ritagli da riviste, cartoline e film d’epoca, con lo sguardo ottimista di una futura, armoniosa utopia.

con la motivazione: "Per l'ottimo impatto visivo della narrazione che si avvale di uno stile "psichedelico" retrò grazie all'utilizzo della tecnica del collage, animazione con effetto caleidoscopio e colorazione acida dei frame. Per la "precisione" della scelta nei frame che comunicano con forza la bellezza variegata del mondo in cui viviamo e i pericoli a cui questo è esposto. Per la perfetta sincronia tra immagini e musica, molto ricercata e originale."