Il RAM film festival nasce nel maggio del 1990 a Rovereto, con il nome di Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, nell'ambito del convegno "Paolo Orsi e l'archeologia del Novecento", con l'intento di raggiungere e sensibilizzare il grande pubblico sui temi della ricerca archeologica e della tutela del patrimonio culturale. L'allora Museo Civico di Rovereto, oggi Fondazione, decise di organizzare tre giorni di proiezioni dedicate ai non addetti ai lavori a cura di Alberto Siliotti e Dario Di Blasi. Quest’ultimo assunse la direzione artistica della manifestazione, ruolo che ha mantenuto fino al 2017. Dal 2018 la direzione del festival è stata affidata ad Alessandra Cattoi.....

Logo RAM

Dopo 31 fortunate edizioni, la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico si rinnova e diventa RAM film festival, allargando i temi archeologici alla più ampia tematica della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale sia materiale che immateriale e su nuovi stili comunicativi come l’animazione.

Cosa significa RAM? Rovereto Archeologia Memorie. Il focus si amplia sulla città ospitante, che diventa protagonista della manifestazione, con appuntamenti anche fuori dal teatro, in importanti siti sul territorio. La memoria RAM è universalmente conosciuta in informatica ed elettronica come la memoria operativa del computer. Analogamente anche il RAM film festival si pone come una memoria fattiva, uno strumento per la conservazione e valorizzazione attiva, attraverso il cinema documentario e la voce di esperti e testimonial, di ciò che non deve essere dimenticato, il patrimonio dell'umanità.

Nuovo logo RAM

Il nuovo logo è stato studiato, interpretando gli input dello staff del Festival, dall'agenzia di comunicazione Archimede di Trento, un logo modernissimo ma ispirato a grandi civiltà antiche. L'occhio di Horus (che rappresenta anche lo sguardo del cinema), le maschere azteche, i Moai dell'Isola di Pasqua.


Rispetto a quel lontano 1990 il Festival è cresciuto e si è tradotto in un impegno quotidiano per coltivare un progetto culturale ampio e complesso, che vive al di là della settimana del festival. All’archivio cinematografico, che ogni anno si arricchisce di oltre sessanta film, viene garantita idonea conservazione e diffusione da parte della Fondazione Museo Civico di Rovereto, grazie alla digitalizzazione dei materiali e alla realizzazione di una banca dati online in continuo aggiornamento. 

Proprio grazie al ricco patrimonio audiovisivo, il Festival da sempre si impegna a tessere ed estendere una rete diffusa di manifestazioni cinematografiche in Italia e all'estero, fornendo i documentari nell'edizione italiana curata dal proprio staff. Le collaborazioni con enti, istituzioni e musei sono e sono state davvero numerose: da Torino alla Toscana con l'evento "Notti dei Musei", fino ad Agrigento, così come a Stabia, Selinunte, Reggio Calabria, Taranto, Pesaro, Aquileia, Gela, Bolzano, Ravenna e tanti altri. 
In quest'ottica prende avvio nel 2010 la rassegna estiva CinemA.Mo.Re., progetto nato in collaborazione con il Trento Film Festival e il Religion Today FilmFestival e promosso dall'Assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, che porta in tutto il Trentino la ricchezza e la varietà dei materiali cinematografici degli archivi dei tre festival, per far conoscere film e linguaggi originali e innovativi, spesso assenti dai circuiti commerciali.

Diversi i progetti di collaborazione a livello internazionale come quelli con gli Istituti italiani di Cultura di Belgrado, de Il Cairo e di Istanbul e con l’Iranian Research Institute for Cultural Heritage e l'Ambasciata italiana a Teheran.


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