La collezione archeologica Paolo Orsi del Museo Civico di Rovereto
Nel testamento olografo redatto il 23 novembre 1926, Paolo Orsi stabilì che, alla sua morte, la collezione archeologica raccolta in tanti anni d'appassionate ricerche fosse trasferita al Museo Civico di Rovereto, perché ne beneficiasse l'intera comunità. Così il celebre archeologo roveretano volle omaggiare la città che gli diede i natali.
"Gli oggetti non interessano il Museo di Siracusa - scrive Orsi sulla copertina di un quadernetto di note autografe - ed ho preferito con mio sacrificio pecuniario salvarli dall'esportazione all'estero, destinandoli a una piccola raccolta municipale dell'Italia".
Pertanto il Museo Civico di Rovereto dal 1935, anno della morte di Paolo Orsi, custodisce la preziosa collezione, che comprende, in massima parte, oggetti appartenuti alle antiche popolazioni che abitavano l'Italia meridionale e la Sicilia e riferibili al periodo della colonizzazione greca. Non solo vere e proprie opere d'arte, pezzi unici di rara bellezza, ma anche oggetti apparentemente più modesti che per qualche motivo catturarono l'attenzione e l'interesse dell'archeologo.
La raccolta ha valore anche nel suo complesso, come testimonianza delle motivazioni che mossero l'operato di un uomo che ha fatto la storia dell'archeologia, della sua vita di studioso, della varietà d'interessi, del notevole gusto e della straordinaria competenza.
Titolo | La collezione archeologica "Paolo Orsi" del Museo Civico di Rovereto |
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Autori e Curatori | Stefania Caranti Martignago, a cura di Gianni Ciurletti |
Editori | Manfrini, Calliano |
Anno | 1981 |
Pagine | 124 |
Dimensioni | cm 21x29 |
Argomento | Archeologia |