L'antica roggia
Nominata per la prima volta nel 1448, la "roza" venne realizzata probabilmente nel Trecento, quando la necessità d'acqua per i primi insediamenti produttivi indusse gli abitanti a realizzare il lungo canale che dalla stretta gola di San Colombano raggiungeva il centro abitato di Ala nell'attuale zona del Caffè Commercio, dove ancora è ben visibile un antico filatoio.
All'inizio della roggia, in località Alla Sega, venne costruito l'attuale mulino Zinelli. L’edificio, inizialmente utilizzato come segheria al tempo dell’espansione veneziana in Trentino, venne ampliato intorno al 1500 dalla nobile famiglia dei Malfatti che ne curò la gestione per un lunghissimo periodo. Nel 1848 venne acquistato da Antonio e Domenico Zomer ed utilizzato come filatoio. Successivamente Emanuele Nadalini lo ristrutturò, adattandolo nuovamente a mulino per la macina del grano. Nel 1898 ne assunsero la locazione Antonio Zinelli e la sua famiglia, prima con i figli Giuseppe, Genoveffa e Valentino e poi con i nipoti Mario e Antonio che continuarono l’attività fino al 1991.
È negli anni Settanta che l'Amministrazione Comunale di Ala, per ricavare spazi da adibire a parcheggi lungo via Mario Soini, decide di smantellare l'antico lavatoio e la roggia viene sotterrata con grandi lastre di pietra ancora visibili nei pressi della sala Zendri.
Lasciata Porta dell'Acqua, dopo aver raggiunto e attraversato la Strada Statale del Brennero, la roggia alimentava un'altra fucina e un ultimo filatoio situato in prossimità del fiume Adige, dove si riversava al termine del suo immane compito.
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Si scrive velluto, si legge roggia
documentario dell'Associazione storico culturale Memores
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