Dalla seta al velluto
Chi oggi percorre le strade silenziose del centro storico di Ala è immerso in un'atmosfera aristocratica che svela un passato prestigioso. Ala fu infatti, tra '600 e '700, un centro importante per la produzione e il commercio di seta e velluti.
Già nel '400 si era diffusa in tutta la Vallagarina la coltura del gelso e l'allevamento dei bachi, e nel '500 si era sviluppata la filatura della seta nelle filande e nei filatoi. Ma, secondo la tradizione, la tessitura dei velluti iniziò solo nel '600, quando due vellutai genovesi, sfuggendo alla peste, si rifugiarono ad Ala portando con sé la tecnologia necessaria. Il parroco Alfonso Buonacquisto comprese l’importanza dei "ferruzzi" trafugati e avviò la prima fabbrica di velluti di seta.
Nel '700 il filo prezioso trasformò l'economia e la vita quotidiana. Alcuni grossi imprenditori si arricchirono enormemente con il commercio della seta alle fiere di Bolzano e dell'Europa centrale. All'apice dello sviluppo, nel 1765, "l’Arte dei Vellutai" contava 33 mercanti, 209 vellutai e 170 garzoni. Nel corso dell'Ottocento, per una serie di circostanze (malattie del gelso e del baco, politiche economiche e fiscali avverse), iniziò il declino.
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Da L'Albero con le ali, libro di Lorena Barbieri illustrato dai ragazzi dell’Istituto Depero coadiuvati dal Professor Maurizio Cesarini, letto da Noemi Eccheli
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