Il bosco in divenire
Il paesaggio che ci circonda è soggetto a cambiamenti nel corso del tempo per cause naturali e/o antropiche; gli spazi naturali che circondano paesi e città sono da secoli testimoni dell'attività umana. Gli alberi possono essere tagliati per lasciare posto alle coltivazioni, i pendii rettificati, i corsi d'acqua incanalati e i boschi gestiti in funzione di quel che si intende ricavarne.
Così anche l'area attorno al sito del "Bersaglio" è frutto di una gestione del bosco cosiddetta a "ceduo", operata per ricavare legna da ardere con sporadiche piccole aperture destinate a pascolo; le immediate vicinanze del Bersaglio hanno subito il completo disboscamento per consentire la visibilità durante il periodo di attività, per poi essere rimboschite a pino nero (Pinus nigra) con l’intento di preparare il terreno per agevolare la successiva crescita delle specie autoctone che, a oggi, stanno ripopolando gli spazi liberati dalla pineta.
Quella odierna potrebbe sembrare una condizione "disordinata" ma si tratta di una normale transizione dominata da specie pioniere (soprattutto nocciolo e rovo) verso un popolamento vegetale più stabile quale l'orno-ostrieto (bosco di orniello, carpino nero e roverella).
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