Museo di Scienze e Archeologia
Borgo Santa Caterina, 41
38068 Rovereto TN
Archeologia, zoologia, botanica, astronomia, scienze della terra, robotica: queste le discipline che animano il Museo di Scienze e Archeologia, dalle sale permanenti con le preziose collezioni fino alle importanti mostre temporanee che approfondiscono temi diversi ogni anno.
Un museo dalla veste rinnovata, che accoglie i visitatori nel nuovo ingresso, più ampio e accessibile, da cui si intravedono il Giardino e il Planetario. Il grande atrio è già l'inizio di un racconto espositivo, con vetrine, piccoli approfondimenti, oggetti rappresentativi delle diverse sezioni e ricerche, reperti donati dai cittadini, a narrare la forte connessione con la comunità, insieme a piccole curiosità e suggerimenti rivolti al visitatore.
A piano terra trovano spazio le nuove sale di Botanica e Mineralogia. Dalla più tradizionale esibizione di oggetti si passa a un museo di narrazione, dove le diverse tematiche vengono affrontate in modo interdisciplinare e interattivo.
Nella sala di Botanica, partendo dal rapporto che esiste tra noi e il mondo vegetale il percorso approfondisce i temi della flora del Trentino, la storia e la ricchezza floristica del monte Baldo. Ma si parla anche delle emergenze più attuali, collegate al cambiamento climatico e alla modifica antropica dell'uso del suolo. Un ampio spazio viene dedicato all'affascinante mondo della Dendrocronologia, la scienza che studia gli anelli di accrescimento degli alberi e che fornisce informazioni fondamentali non solo sull'età degli alberi ma anche sull'andamento climatico nel passato.
Sul versante della Mineralogia, la nuova sala racconta i diversi paesaggi geologici del Trentino e la loro trasformazione, passando poi all'utilizzo dei materiali da parte dell'uomo con l'attività estrattiva di minerali e rocce fin dal Medioevo. L'ampia esposizione di esemplari della ricca collezione del museo segue il filo rosso della geodiversità del territorio. Un suggestivo video immersivo riesce a spiegare con semplicità ed efficacia il complesso ciclo litogenetico, ovvero la continua trasformazione ed evoluzione delle rocce e della crosta terrestre.
Con l'apertura delle nuove sale di Paleontologia si completa l'iter che ha portato al compimento del nuovo percorso di visita di tutto il piano terra, accompagnando i visitatori alla scoperta di dinosauri e fossili. In esposizione i pezzi davvero spettacolari delle collezioni del museo: le grandi ammoniti da Castione e da Volano, i trilobiti, i gasteropodi, resti di coccodrillo dei mari giurassici, microfossili come nummuliti e briozoi, i calchi delle orme dei dinosauri del giurassico dai Lavini di Marco, lo scheletro dell'enorme Orso delle Caverne, e come novità assoluta uno straordinario pesce fossile dal famoso sito di Bolca e molto altro. Non manca l'effetto avvolgente di un sorprendente filmato sulla formazione del sito dei Lavini, che sarà particolarmente prezioso e apprezzabile soprattutto in questo periodo in cui il sito del giacimento paleontologico non è accessibile per i lavori di valorizzazione in corso.
Il nuovo percorso espositivo si affianca al recente allestimento immersivo del Planetario, che si articola attorno alla cupola e permette di compiere un viaggio nell'Universo, dall'osservazione astronomica, fino alla vera e propria esplorazione spaziale, all'interno di una navicella, attraverso il Sistema Solare, per raggiungere stelle, nebulose e galassie sempre più lontane.
Al secondo piano le sale di Zoologia espongono alcune importanti collezioni come quella ornitologica, una delle più vaste e importanti a livello regionale. Il viaggio nel mondo animale porta il visitatore a conoscere i mammiferi del territorio ma anche specie provenienti da altri continenti. Le sale di Archeologia raccontano il territorio attraverso reperti locali dal periodo neolitico alla civiltà longobarda, dedicando uno spazio privilegiato ai reperti provenienti dalla Villa romana di Isera e dal castrum dell'Isola di Sant'Andrea a Loppio. All'archeologo roveretano Paolo Orsi e alla sua collezione di oggetti della Magna Grecia è dedicata una sala che ospita l'allestimento storico dell'architetto Giovanni Tiella della precedente sede museale e alcuni reperti rari e preziosi come l'askos a forma di civetta (portaprofumi) del VII secolo a.C. Nella sala dedicata alla donazione Portinaro-Untersteiner si può ammirare una preziosa raccolta di vasi di produzione italica centromeridionale, datati tra la fine dell'VIII e il tardo IV secolo a.C.
Il museo è situato a Palazzo Parolari, che dal 1998 è sede del Museo Civico di Rovereto e dal 2012 della Fondazione omonima. Il Museo Civico di Rovereto è uno dei più antichi musei italiani, fondato come società privata nel 1851. Nel dicembre 2019 la struttura, con il restyling del logo e l'apertura al pubblico della seconda sede espositiva, il Museo della Città, viene declinata come Museo di Scienze e Archeologia.