Due nuove sale dedicate a fossili e dinosauri al Museo di Scienze e Archeologia
Dopo botanica e mineralogia, con la paleontologia si completa il percorso di visita al piano terra
Campo 1 - Testo | Sabato 2 dicembre 2023, in concomitanza con l'inizio del calendario speciale dedicato al Natale, sono state presentate alla stampa le nuove sale di paleontologia del Museo di Scienze e Archeologia, completando il lungo iter che ha portato al compimento del nuovo percorso di visita di tutto il piano terra che accompagna i visitatori alla scoperta delle meraviglie della Natura con le sale di botanica, di mineralogia e, da ora, anche di dinosauri e fossili. |
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Campo 3 - Testo | In esposizione i pezzi davvero spettacolari delle collezioni del Museo: le grandi ammoniti da Castione e da Volano, i trilobiti, i gasteropodi, resti di coccodrillo dei mari giurassici, microfossili come nummuliti e briozoi, i calchi delle orme dei dinosauri del giurassico dai Lavini di Marco, lo scheletro dell’enorme Orso delle Caverne, e come novità assoluta uno straordinario pesce fossile dal famoso sito di Bolca. |
Campo 5 - Testo | Nel nuovo percorso si passa dalla più tradizionale esibizione di oggetti al nuovo museo di narrazione, dove le diverse tematiche vengono affrontate in modo interdisciplinare e interattivo e con tanti habitat narrativi all’interno dei quali si possono apprezzare le preziose collezioni mentre si conosce il passato più remoto del nostro pianeta. Le sale del Museo di Scienze e Archeologia sono oggi più accessibili, non solo dal punto di vista delle barriere architettoniche, ma più in termini di accessibilità culturale, senza barriere di comunicazione, contenuto o linguaggio. Coinvolgimento del pubblico a più livelli e design inclusivo sono infatti tra le parole d’ordine del nuovo allestimento, definito insieme a tutti i collaboratori del Museo insieme alla società We-Exhibit di Venezia, che lavora proprio sui temi dell’inclusività dei luoghi culturali, dai contenuti scritti all’allestimento. GUARDA IL VIDEO > Giovanni Laezza e Alessandra Cattoi, rispettivamente presidente e direttora della Fondazione Museo Civico di Rovereto, raccontano il progetto assieme ai curatori.
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Campo 7 - Testo | Si completa così il piano terra che aveva già visto importanti innovazioni a partire dal Planetario con l'allestimento immersivo e i nuovi spettacoli digitali. Oltre alle sale di Paleontologia e agli spazi dedicati alle temporanee che attualmente ospitano la mostra fotografica "Amazzonia" a cura di Pino Ninfa, il piano prevede le sale di Botanica, che partendo dal rapporto che esiste tra noi e il mondo vegetale approfondiscono i temi della flora del Trentino e delle emergenze più attuali, come il cambiamento climatico e la modifica antropica dell’uso del suolo. Uno spazio viene dedicato all'affascinante mondo della dendrocronologia, la scienza che studia gli anelli di accrescimento degli alberi e che fornisce informazioni fondamentali non solo sull’età degli alberi ma anche sull’andamento climatico nel passato. Sul versante della geologia, la sala di Mineralogia racconta i diversi paesaggi geologici del Trentino e la loro trasformazione, passando poi all’utilizzo dei materiali con l’attività estrattiva di minerali e rocce fin dal Medioevo. A chiudere la visita una sala interdisciplinare dove, dalla viva voce degli esperti del Museo, si possono apprezzare diversi punti di vista scientifici sul tema del cambiamento, per rifletter ed esprimere la propria opinione su alcuni degli obiettivi dell'agenda 2030 che stanno a cuore al nostro ente. I lavori al Museo di Scienze e Archeologia sono iniziati nel 2021 e proseguiranno nei prossimi due anni con la modifica e il riallestimento delle sale al piano superiore destinate alle collezioni di zoologia e di archeologia.
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